Qui riportiamo alcune informazioni di base per sapere che cosa significa "vivisezione", in cosa consiste, chi la compie, che animali sono usati. Un'introduzione molto efficace, perché viene da una testimonianza diretta di una persona che ha lavorato per settimane in un laboratorio di vivisezione, e che fa davvero capire quanto la vivisezione sia non solo non necessaria, ma del tutto inutile scientificamente (spesso dannosa) e crudele verso gli animali si può trovare alla pagina Vivisezione, sempre più nascosta.
Introduzione a voce
Alcuni brevi interventi in voce spiegano le basi dell'antivisezionismo:
Meglio salvare un topo o un bambino?
Spiegazione di base sul perchè la vivisezione - o sperimentazione animale che dir si voglia - NON è una pratica scientifica e non serve a far avanzare la scienza. La vivisezione uccide il topo, e non salva il bambino.
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Il 5 per mille dallo a chi vuoi, ma non alla vivisezione!
Spiegazione della campagna informativa che invita a non donare il 5
per mille delle proprie tasse alle associazioni per la ricerca che
finanziano la sperimentazione su animali. Aprile 2008.
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Quanti soldi e risorse si sprecano per la vivisezione?
Lo spreco di soldi dei cittadini per finanziare la vivisezione nella ricerca di base, quanti animali vengono usati, quanto sono obsoleti i test di sostanze chimiche e farmaci, qual è invece la ricerca vera e quali sono i metodi più avanzati che si avvalgono della tecnologia per proteggere davvero la salute umana. Maggio 2008.
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Altri articoli da cui iniziare, per proseguire l'approfondimento:
Per vivisezione o "sperimentazione in vivo" si intende qualsiasi
esperimento eseguito su animali.
Industrie chimico-farmaceutiche, cosmetiche, belliche, istituti
pubblici e privati di ricerca, università.
Anche grazie a generosi contributi dello
Stato che permette l'immissione in commercio di migliaia di
sostanze che si rivelano poi tossiche e nocive, riconosciute tali
solo dopo mesi o anni a seguito dei danni provocati alla salute
umana. Eppure, con la sperimentazione sugli animali, erano state
garantite come innocue. L'attuale legge in vigore, la n. 116 del
1992, ha rivelato l'esistenza solo in Italia di più di 500
laboratori di sperimentazione animale. I controlli sono pressoché
inesistenti, e nessuno, mai, va a sindacare sull'opportunità e "necessità"
delle sperimentazioni autorizzate o notificate.
Soprattutto topi e ratti (per il 95%), ma anche gatti, cani, primati non umani, porcellini d'India, mucche, suini, cavalli, pecore, capre, piccioni, furetti, rettili,
pesci, uccelli...
Ma nessuna specie può essere modello sperimentale di un'altra
specie.
I medici antivivisezionisti partono dalla semplice ed oggettiva constatazione che gli animali non sono modelli sperimentali adatti all'uomo, perché troppo diversi da noi. Ogni specie animale è infatti biologicamente, fisiologicamente, geneticamente, anatomicamente molto diversa dalle altre e le estrapolazioni dei dati tra una specie e l'altra sono impossibili.
Tutti, anche quelli che non puoi immaginare. Tra i più comuni:
test di tossicità acuta e cronica, irritazione della pelle ed
inalazione, avvelenamento, induzione di cancro in varie parti del corpo.
Gli animali sono obbligati ad
ingerire sostanze di ogni genere dalle creme ai pesticidi;
vengono privati dei genitori per esperimenti psicologici; vengono
irradiati con raggi di ogni tipo; vengono torturati con elettrodi
nel cervello; vengono modificati geneticamente nel tentativo
di renderli più simili all'uomo, ma non basta cambiare
1, 2, e nemmeno 1000 geni per ottenere un uomo in miniatura.
Gli esperimenti sugli animali non solo non sono necessari, non solo non sono utili, ma sono, spesso, dannosi, perché portano a risultati fuorvianti, o inutili, che danno un falso senso di sicurezza per la successiva sperimentazione sull'uomo. Che, per legge, deve comunque esserci.
Molti chirurghi si allenano su maiali e altri animali di laboratorio. Molti altri chirurghi - di oggi e di ieri - hanno ammesso che lavorare sugli animali crea confusione. Anche con un limitato bagaglio di conoscenze mediche, il buon senso ci suggerisce che gli interventi di ortopedia saranno molto diversi in un cane, per esempio, piuttosto che in un umano.
Gli oftalmologi hanno perfezionato la cheratotomia radiale sui conigli,
e poi l'hanno provata sugli umani. Solo dopo aver completamente accecato parecchie persone, sono riusciti finalmente a correggere la procedura.
Perché viene compiuta un'operazione di mistificazione.
Riprendiamo il precedente esempio della diossina: se si scopre,
dopo un contatto fortuito con l'uomo, che la diossima è tossica,
si leggerà sui giornali, sulle riviste, sui futuri libri di
testo: "Scoperta la tossicità della diossina. Questo risultato
era già noto da studi su animali: per il porcellino d'india la
sostanza è molto tossica". E' vero, non è una bugia: vengono
solo nascosti dei dati.
Per interessi commerciali (con un esperimento su animali
si può dimostrare qualunque cosa, dalla tossicità all'innocuità
di una sostanza, basta trovare la specie adatta a quanto si vuole
dimostrare)
e di carriera (gli esperimenti su animali portano a veloci
pubblicazioni su riviste scientifiche), e per inerzia,
"perché così si è sempre fatto".
I ricercatori sembrano non voler prendere in considerazione
altre strade, diverse dal dogma della vivisezione instillato loro
all'Università.
Per decenni, il pubblico è stato portato erroneamente a
credere che gli esperimenti sugli animali avessero portato a "cure miracolose"
e "conquiste mediche". Ma la verità è che gli
esperimenti sugli animali non hanno contribuito a curare una sola
malattia umana. La ragione è semplice: la sperimentazione
animale non può produrre alcuna cura semplicemente perché
è basata su una premessa che è scientificamente falsa.
Di conseguenza, il tasso di incidenza delle malattie sta crescendo,
così come stanno crescendo le percentuali di morte per malattia.
Va chiarito innanzitutto che non è sempre corretto parlare di "metodi alternativi".
La definizione precisa, del dizionario De Mauro (ed. Paravia) è:
Vivisezione: s.f. dissezione anatomica di animali vivi effettuata a scopo di studio e sperimentazione | estens., qualunque tipo di sperimentazione effettuata su animali di laboratorio che induca alterazioni a livello anatomico o funzionale, come l'esposizione a radiazioni, l'inoculazione di sostanze chimiche, di gas, ecc.
Quindi, tutti gli esperimenti compiuti su animali in laboratorio sono "vivisezione".
Ogni anno solo in
Italia circa 900.000 animali, quasi 2500 al giorno tutti i
giorni, vengono utilizzati per prove inutili e ripetitive,
inapplicabili per la salute umana, ancora richieste da leggi
antiquate e superate. Gli stessi test sono ripetuti
successivamente, con altre forme e tempi, sui destinatari ultimi
del prodotto in sperimentazione: noi umani.
Vivisezione, sempre più nascosta.
Decreto Legislativo
116 in materia di protezione
degli animali utilizzati a fini
sperimentali o ad altri fini scientifici
Quello che tutte le specie hanno in comune è che si tratta di esseri senzienti, che provano paura, dolore, e ogni altro sentimento e sensazione. Ma, paradossalmente, questa è proprio l'unica similitudine che i vivisettori negano.
Per lo sviluppo dei farmaci, dopo i test su animali si passa a quelli sugli umani (qualsiasi sia il risultato ottenuto sugli animali, anche se i farmaci hanno mostrato effetti collaterali dannosi per una o più specie animali): prima "volontari" sani, per verificare gli effetti collaterali
(pagati profumatamente, e spesso ignari dei pericoli
che corrono), e poi i malati in clinica, per verificare l'efficacia del farmaco.
Ma alla fin fine la vera cavia è il consumatore finale nei primi anni di messa in commercio del farmaco (che verrà poi eventualmente ririrato dal mercato se ritenuto dannoso).
Come facciamo a sapere che un risultato trovato su una data specie animale è applicabile all'uomo? Semplice, proviamo la sostanza da sperimentare sull'uomo, e solo DOPO possiamo dire che quella specie, per quella determinata sostanza, si comporta in modo simile all'uomo. Così avviene.
Sperimentando su varie specie animali si trovano sempre risultati
discordanti: come sapere A PRIORI, qual è la specie che, in quel
caso, è la più simile all'uomo? Non è possibile.
Ad esempio, gli effetti tossici della diossina sono stati studiati
su molte specie animali: per il porcellino d'India e il ratto,
questa sostanza è MOLTO TOSSICA. Per il criceto è INNOCUA.
Le altre specie danno risultati intermedi. Ebbene, da questi
risultati, cosa possiamo dedurre per l'uomo? Sarà più simile
al criceto o al porcellino d'India? NON SI SA, a priori.
Solo dopo che l'uomo sarà venuto in contatto con questa
sostanza, si potrà conoscere la risposta. Ma allora, i test
su animali saranno stati inutili.
I veri progressi della medicina si sono sempre avuti
grazie a osservazioni cliniche, a studi epidemiologici,
a innovazioni tecnologiche (quali l'invenzione del
microscopio, dei moderni strumenti di diagnosi,
ecc.).
Il campo della neurochirurgia offre un altro esempio. Le procedure di bypass extracranico-intracranico (EC-IC) per la malattia dell'arteria carotide inoperabile venne provata e perfezionata su cani e conigli. I neurochirurghi eseguirono migliaia di EC-IC prima di scoprire che l'operazione faceva più male che bene. Furono di più i pazienti che morirono o soffrirono di infarto (cerebrale) a causa di questa operazione di quanti invece ne furono salvati.
Lo stesso vale per la chirurgia a scopo di trapianto. Centinaia di gatti, cani, maiali e primati sono stati sacrificati nel tentativo di perfezionare operazioni di trasferimento di organi da una creatura ad un'altra. Nonostante il numero enorme di operazioni di prova sugli animali, la prima operazione sugli umani fallì . Trasferire le informazioni apprese sugli animali al corpo umano, si rivela sempre fuorviante.
Pratica chirurgica e test su animali
Se, viceversa, si scopre che la diossina per l'uomo è innocua,
si leggerà sui giornali, sulle riviste, sui futuri libri di
testo: "Scoperta l'innocuità della diossina. Questo risultato
era già noto da studi su animali: per il criceto la
sostanza è innocua".
Capito il trucco? Si nascondono i dati che non fanno comodo.
La truffa dei test su animali: la prova definitiva
Farmaci - esempi di effetti diversi su roditori e su umani
Perché la sperimentazione su animali esiste ancora?
L'unico progresso significativo contro le malattie nel 20esimo secolo
è stato il controllo delle malattie infettive all'inizio del
secolo, che è stato ottenuto grazie a migliori condizioni
di nutrizione e di igiene, e non grazie agli esperimenti su animali.
La domanda principale è: se la metodologia usata nella
ricerca biomedica - esperimenti su animali - è valida, allora
perché non si materializzano le cure così miracolose
trovate sui topi?
Il punto è che con la ricerca di base (o finalizzata alla produzione di
un farmaco) fatta su animali non si ottengono informazioni utili per
l'uomo, quindi non si tratta di usare "metodi alternativi", ma
semplicemente smettere di portare avanti quella parte di ricerca che usa animali
(la maggior parte degli studi pubblicati sulle riviste scientifiche non
usa animali) e dedicarsi solo al resto.
I veri progressi della medicina si sono sempre avuti grazie a osservazioni cliniche, a studi epidemiologici, a innovazioni tecnologiche (quali l'invenzione del microscopio, dei moderni strumenti di diagnosi, ecc.), e, per quanto riguarda i test di tossicità, gli unici risultati affidabili sono quelli basati su colture di cellule umane, simulazioni al computer, modelli sintetici basati su dati già noti sulla specie umana.
Credere che esista solo la ricerca sugli animali e niente altro è semplicemente sbagliato, non è questa la realtà, la ricerca su animali è solo una porzione della ricerca totale, e questa porzione va eliminata, punto e basta.
Per quanto riguarda invece i test di tossicità, quelli necessari per la
messa in commercio di sostanze chimiche, cosmetici e farmaci, ha
invece senso parlare di metodi "alternativi", perché non si tratta di
ricerca, ma di test standardizzati, sempre uguali, e qui sì ha senso
dire che questi vanno semplicemente sostituiti con metodi alternativi
senza animali, che sono dei test altrettanto standardizzati, ma più
moderni ed efficaci, non certo così grossolani e inutili come quelli
che usano animali, che ormai risalgono a oltre 50 anni fa.
I metodi senza animali per i test di tossicità si basano su colture di
cellule e tessuti umani, anche combinati (cioè tratti da varie parti
del corpo umano), su metodi computerizzati, sulla pelle artificiale. I
vari metodi che man mano vengono messi a punto devono poi essere
validati dall'ECVAM, l'istituto dell'Unione Europea preposto a convalidare e diffondere l'uso di metodi senza animali per i test obbligatori per legge.
In quest'ultimo campo il numero di animali usati in Italia e in Europa è in diminuzione costante.
Crimini nascosti
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Se non hai il coraggio di guardare cosa succede nei laboratori di vivisezione, a maggior ragione: