Riportiamo qui due recenti sondaggi d'opinione in tema di sperimentazione animale, con relativi commenti.
Questo testo è estratto dall'articolo "Libertà di ricerca e opposizione dei cittadini alla vivisezione" del dott. Marco Mamone Capria (dicembre 2003)
In un sondaggio commissionato all'Istituto CIRM dalla rivista Quark (2 agosto 2003, n. 31, pp. 106-107) si è domandato agli intervistati: "Come giudica la sperimentazione sugli animali?". Le risposte sono state:
Il sondaggio è stato manifestamente progettato (come al solito in questo campo) in modo da rendere difficile rispondere negativamente: solo così si spiega la voce "Da permettere, perché necessaria, con regole precise" (priva della controparte: "Da evitare, perché non necessaria"), invece della più neutra: "Da permettere, se necessaria, con regole precise".
Eppure, anche così, la percentuale degli italiani che ritiene che la sperimentazione animale debba essere 'sempre permessa' è irrisoria, e tanto basta per stimare l'entità del supporto pubblico nei riguardi della cosiddetta e anticostituzionale 'libertà di ricerca'. In particolare:
- il 39% degli italiani non vuole che si facciano esperimenti sugli animali per nessuna ragione, cioè (per esempio) neppure se essi contribuissero a debellare malattie;
- il 36% è formato da cittadini i quali sono stati persuasi, dall'incessante battage pubblicitario sulle presunte conquiste mediche effettuate 'grazie alla sperimentazione animale', che essa è "necessaria" (dove, evidentemente, ciò per cui lo sarebbe è il progresso della medicina), ma la vuole sottoposta a "regole precise", il che suggerisce un dubbio che essa attualmente lo sia (il dubbio purtroppo è fondato).
Se dunque si legge questo sondaggio in termini dell'approvazione o disapprovazione di una ricerca di base svincolata da probabili (e non meramente possibili) progressi medici, esso ci dice che ben il 75% degli italiani è contrario alla sperimentazione animale, percentuale che arriva all'83% se essa riguarda gli "animali più evoluti". Nel complesso il 93% degli italiani ritiene che si facciano troppi esperimenti su animali. Non si tratta di semplici maggioranze: sono percentuali plebiscitarie.
Sondaggio commissionato dalla rivista Natural Style eseguito da S&G Kaleidos di Milano dal 16 dicembre 2003 al 7 gennaio 2004 su 39.578 individui dai 14 ai 44 anni. Hanno risposto 503 individui.
Domanda 1: è a conoscenza del fatto che in alcuni settori della ricerca scientifica vengono usati animali?
SI': 75,7% - NO: 24,3%
Domanda 2: è a conoscenza del fatto che i farmaci e i cosmetici possono essere sperimentati sugli animali prima di essere messi in commercio?
SI': 67,7% - NO: 32,3%
Domanda 3: Lei è favorevole o contrario all'impiego di animali a fini di ricerca?
FAVOREVOLI: 52,8% - CONTRARI: 47,2%
Domanda 4: E' favorevole o contrario alla sperimentazione di farmaci su animali?
FAVOREVOLI: 44,9% - CONTRARI: 55,1%
Domanda 5: E' favorevole o contrario alla sperimentazione di farmaci salvavita su animali?
FAVOREVOLI: 61,3% - CONTRARI: 38,7%
Domanda 6: E' favorevole o contrario alla sperimentazione dei cosmetici sugli animali?
FAVOREVOLI: 22,7% - CONTRARI: 77,3%
Domanda 7: Pensa che lo studio di certe malattie negli animali aiuti a capire come esse si sviluppano nell'uomo e come potrebbero essere curate?
SI': 40,9% - NO: 46,3% - NON SAPREI 12,8%
Domanda 8: Condivide la battaglia dei movimenti che si oppongono all'uso di animali in laboratorio?
SI', SEMPRE: 16,7%
SI', MA SOLO SE NON VIOLANO LA LEGGE: 29,2%
SI', MA SOLO SE SI OPPONGONO ALLA VIVISEZIONE: 47,7%
NO 6,4%
Domanda 9: Pensa che gli animali da laboratorio subiscano forme di maltrattamento?
SI': 61,4% - NO: 32,7% - NON SAPREI 5,9%
Domanda 10: Pensa che l'informazione su questi temi sia sufficiente?
SI': 20,1% - NO: 79,9%
Commento a cura di Marina Berati
Questo sondaggio mostra una situazione piu' rosea di quanto mi aspettassi: che la meta' circa degli italiani sia contrario all'uso di animali nella ricerca e' incoraggiante, avrei pensato che solo una bassissima percentuale fosse contraria.
La distinzione tra farmaci qualsiasi e farmaci salvavita e' invece un po' pretestuosa, perche' comunque parte dall'ipotesi che i test su animali servano, per lo sviluppo di farmaci, ipotesi mai dimostrata. Quindi questa domanda perde un po' di significato.
Significativo invece il fatto che quasi la meta' degli italiani sia convinta del fatto che la ricerca su animali non dia risultati applicabili all'uomo: significa che un po' di sano antivivisezionismo scientifico ha fatto breccia...!
Infine, appare ancora chiaro che il pubblico non ha le idee chiare su che cosa sia la sperimentazione animale, e crede che ci sia differenza tra "vivisezione" e "test su animali". D'altro canto, su questa presunta distinzione giocano molto i vivisettori, che sostengono sempre "Noi facciamo ricerca su animali, non vivisezione", come se fossero due cose distinte. Invece, con vivisezione si intende oggi qualsiasi esperimento invasivo sugli animali, non solo il tagliarli a pezzi. Definizione del dizionario De Mauro (ed. Paravia): Vivisezione: s.f. dissezione anatomica di animali vivi effettuata a scopo di studio e sperimentazione | estens., qualunque tipo di sperimentazione effettuata su animali di laboratorio che induca alterazioni a livello anatomico o funzionale, come l'esposizione a radiazioni, l'inoculazione di sostanze chimiche, di gas, ecc.
Credo sia importante continuare a insistere per far capire al pubblico che TUTTI gli sperimenti su animali possono essere considerati di "vivisezione" in quanto invasivi e portatori di sofferenza.
Crimini nascosti
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Se non hai il coraggio di guardare cosa succede nei laboratori di vivisezione, a maggior ragione: