Rispondiamo qui alla "posizione ufficiale" del WWF in merito ai test su animali previsti dal progetto REACH sostenuto dall'associazione.
Maggiori info sul progetto alla pagina Progetto REACH - perche' e come opporsi.
Il WWF dice:
"E' importante sottolineare che con questo il WWF non intende permettere l'adozione di inutili test sugli animali e che si impegnerà a promuovere sempre nuove metodologie, qualora esistano, che non si basino sull'uso di animali da laboratorio."
Risposta: sostenere un programma di test di tossicita' che si sa essere basati su animali e poi dire che non si intende permettere 'inutili' test su animali, e' una contraddizione in termini. Cosa significa poi 'inutili'? Da un punto di vista antivivisezionista sono tutti inutili.
Pure, il WWF si impegna a promuovere nuove tecnologie, 'qualora esistano'. Ad oggi, c'e' pochissimo di validato. Quindi, per il WWF, che vuole far partire subito il REACH, va bene usare le metodologie su animali che oggi ci sono.
Il 'qualora esistano' ricorda tanto le deroghe della legge 116 sugli animali di laboratorio che ben conosciamo "Non si possono fare esperimenti senza anestesia A MENO CHE lo sprimentatatore non lo ritenga neccessario; non si possono usare animali nella didattica A MENO CHE non lo si ritenga indispensabile." E via cosi'.
Il WWF scrive:
"1) REACH sia necessario per ridurre la minaccia di una contaminazione tossica che riguarda ambiente naturale, uomini e tutti gli esseri viventi. L'uso di agenti chimici i cui effetti a lungo termine sono sconosciuti è un gigantesco e non controllato esperimento avente come cavie sia le persone che gli animali. REACH potrebbe mettere la parola fine a questa situazione inaccettabile."
Risposta: e' da sempre che gli antivivisezionisti dicono che le cavie siamo noi, e che per far cambiare la situazione bisogna sviluppare test realmente scientifici, perche' affidandoci a quelli su animali non si ottiene nulla di utile.
Ancora il WWF:
"2) I test sulle sostanze chimiche devono essere condotti con metodi che non coinvolgono gli animali, qualora esista la metodologia."
Risposta: grazie tante, questo lo dice gia' la legge. Ma le metodologie non ci sono, perche' nessuno ha interesse a svilupparle, test davvero scientifici potrebbero danneggiare l'industria.
Ancora il WWF:
"3) Tutti gli esperimenti sugli animali che non siano assolutamente necessari o che siano obsoleti devono essere evitati."
Risposta: Bonta' vostra!
Il WWF:
" 4) Deve esserci un incremento dei finanziamenti in modo tale da poter sviluppare con urgenza test che non coinvolgano gli animali."
Risposta: il che e' quello che sostengono anche gli antivivisezionisti, che pero' aggiungono anche che questi test vanno sviluppati PRIMA dell'avvio del REACH, e non dopo!
Il WWF:
"Alcune persone parlano di circa 30.000 agenti chimici testati su milioni di animali. I fatti, però, mostrano che si tratta di un'esagerazione. Inoltre, al momento i test già avvengono, solo che le industrie non sono obbligate a renderne pubblici i risultati e a consorziarsi con altre aziende per limitarli. REACH potrebbe consentire questo."
Risposta: Questi dati vengono da report ufficiali. E certamente le associazioni antivivisezioniste si stanno dando da fare per far diminuire questo numero, chiedendo che si usino i dati gia' disponibili in database pubblici e privati, in modo da eliminare molti test in quanto non necessari. Chiaro che questo va fatto. Ma rimangono comunque molte sostanze da testare. Anche se le sostanze chimiche da testare fossero 1.000, sarebbe sempre un numero enorme di animali. Per test INUTILI. Il rendere pubblici i risultati e' qualcosa che anche le associazioni antivivisezioniste chiedono. Perche' allora non allinearsi con la loro posizione in toto? Tutto quanto chiesto dal WWF e' chiesto anche dalle associazioni antivivisezioniste. Solo che queste ultime chiedono, in piu', che non si facciano test su animali. Perche' il WWF non sostiene questa posizione?
Il WWF:
"Il WWF non crede che REACH comporterà un incremento sostanziale dei test sugli animali"
Risposta: Beata ingenuita'! Per ogni sostanza nuova o vecchia testata prodotta in quantita' > a 10 tonnellate il test su animali ci sara', questo e' un dato di fatto.
Il WWF:
"REACH incoraggia ed in molti casi obbliga le industrie a scambiarsi le informazioni per quanto concerne i dati che queste hanno a disposizioni sulle sostanze chimiche. Questo potrebbe perfino ridurre i test sugli animali rispetto ad oggi."
Risposta: Certo, e, ribadiamo, questo punto e' sostenuto anche dalle associazioni antivivisezione. Queste chiedono anche che non si facciano test per tutti quei prodotti di cui esistono gia' dati epidemiologici, o derivanti da esposizioni accidentali, ecc. Cioe', usiamo prima di tutto tutti i dati che gia' ci sono nei database sparsi per il mondo. Ma questo dovrebbe forse farci dire di si' ai test su animali per quelle sostanze di cui non si hanno attualmente dati? E perche' mai? Per avere inutili numeri scritti in qualche database?
Il WWF:
"REACH stimolerà lo sviluppo di alternative rispetto ai test sugli animali - alternative che saranno utili anche per altri test riguardanti la valutazione di rischio ambientale"
Risposta: E questo chi lo dice? Se le alternative non vengono richieste a gran voce, se non viene fatta pressione, se non si pone questo come PRE-condizione per tutto il resto, non verranno mai sviluppate.
Il WWF:
"Il WWF, inoltre, si sta battendo attivamente affinché vengano apportati alcuni cambiamenti alla proposta attuale della Commissione che permetteranno un'ulteriore riduzione dei test sugli animali."
Risposta: Una riduzione rispetto a quelli previsti, ma non un azzeramento, il che significa, che comunque, implementare il progetto REACH portera' a nuovi test su animali, tutti quelli obbligatori per le sostanze commercializzate prima del 1981, come minimo.
Poi il WWF elenca tutta una serie di sforzi fatti in tutto il mondo per incentivare i metodi alternativi. Possiamo anche crederci, e tutto questo va benissimo, pero' non va bene per niente se, in parallelo a questo, si sotengono comunque programmi che prevedono test su animali e li si vede come un "male necessario".
Dicevamo, possiamo anche crederci, peccato che il WWF dica anche:
"Negli USA, il WWF in collaborazione con alcune organizzazioni animaliste quale la PETA, sta premendo perché l'Agenzia per la protezione dell'ambiente Americana, monitori le sostanze chimiche attraverso test che non coinvolgano animali, test il cui scopo è di dimostrare se alcune sostanze chimiche siano o meno degli interferenti endocrini."
Di questo e' raccontata tutta la storia sul sito della PETA Fondo Malvagio per la Natura, alla pagina http://wickedwildlifefund.com/petaandwwf.html in cui si vede benissimo che il WWF solo dopo TRE ANNI che la PETA faceva pressioni per convincerlo a smettere di sostenere un programma di test su animali presso l'Agenzia per la Protezione dell'Ambiente, fa qualche passo in questo senso, iniziando una collaborazione con PETA. Solo per cambiare idea poche settimane dopo e far finire questa neonata collaborazione. Tanto per dire le cose come stanno...
Scrive ancora il WWF:
"Il WWF ha imposto che i test per la valutazione del rischio fossero il meno possibile eseguiti su animali, usando quindi delle tecniche alternative quali l'uso di modelli informatici che dai dati esistenti ricavino per le varie sostanze chimiche le proprietà di bioaccumulabilità e persistenza."
Risposta: il meno possibile? Cosa significa? E' gia' cosi' per legge. Gia' oggi quel che puo' essere fatto senza animali DEVE essere fatto senza animali. Questa presa di posizione e' del tutto inutile. OLtre a essere talmente vaga da risultare vuota di significato.
Le altre questioni che il WWF elenca sono, quando non gia' previste dalla legge vigente, gia' richieste anche dagli antivivisezionisti.
Infine:
"il WWF è estremamente preoccupato delle conseguenze che derivano dall'esposizione continua, di uomini ed animali, a sostanze chimiche ritenute tossiche e pericolose. Noi oggi siamo come un vero e proprio esperimento da laboratorio, in cui tutti gli esseri viventi stanno testando inconsapevolmente gli agenti chimici, sia che essi siano innocui sia che essi non lo siano."
Risposta: esatto. E fare test su animali anziche' test scientifici fara' permanere questo stato di cose.
Ricapitolando: il WWF o chiede cose che gia' esistono per legge, o chiede cose che anche le associazioni antivivisezioniste richiedono. Anzi, le associazioni antivivisezioniste chiedono ben di piu', dal punto di vista della tutela dell'ambiente e della salute umana, perche' chiedono di usare i dati gia' esistenti per eliminare SUBITO dal commercio le sostanze gia' note per essere pericolose. Per contro, il WWF NON chiede di eliminare i test su animali, e NON chiede di sviluppare metodi senza animali PRIMA di avviare il REACH, ma chiede, invece, di avviarlo al piu' presto.
Soddisfatti di questa "posizione ufficiale"? Noi no.
Vogliamo sapere PERCHE' IL WWF NON SI ALLINEA CON LA RICHIESTA DELLE ASSOCIAZIONI ANTIVIVISEZIONISTE, dando cosi' ad essa una forza ben maggiore, e assumendo una posizione di vera tutela degli animali - sia nei laboratori sia in natura -, delle persone, del pianeta.
Crimini nascosti
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Se non hai il coraggio di guardare cosa succede nei laboratori di vivisezione, a maggior ragione: